È un esame olfattivo e gustativo del prodotto eseguito da un gruppo di almeno 8 assaggiatori professionisti che, durante l’assaggio di un olio, memorizzano il tipo e l’intensità dei pregi (fruttato, mela, erba, foglia, pomodoro, amaro, piccante) e dei difetti (avvinato, muffa, terra, riscaldo, rancido e morchie). Per essere definito extra vergine, un olio di oliva non deve avere difetti, rilevati come tali dalla maggioranza degli assaggiatori. Ma due oli extra vergini di oliva, al di là dell’assenza di difetti, possono essere molto diversi tra loro, in dipendenza dalle caratteristiche del profilo sensoriale più o meno complesso, equilibrato, elegante, caratteristiche che fanno la differenza tra un comune extra vergine ed un “grand cru”, esattamente come accade per i comuni vini da tavola ed i grandi vini.